Stiamo lavorando duramente sul tema. Su questa pagina troverai un primo quadro d'insieme, con alcuni approfondimenti e documenti utili. Il nostro Francesco Facciuto, oggi membro del Consiglio Provinciale, ha promosso come primo firmatario una mozione per diffidare Regione Lombardia e avviare un percorso di supervisione attiva. Un lavoro di squadra portato avanti con i consiglieri di Brianza Rete Comune e tanti sindaci del territorio, a prescindere dal colore politico di appartenenza.
Dopo una lunga discussione la mozione è stata respinta con i voti di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Eppure il Consiglio Provinciale ha condiviso la necessità di fare propri gli ultimi due punti del dispositivo della mozione, impegnandosi quindi a dotarsi degli approfondimenti tecnici necessari e ad esprimere gli indirizzi conseguenti.
Una prima espressione di merito si è avuta nel maggio del 2023, a proposito della Tratta D-Breve. Il Consiglio Provinciale ha infatti respinto la proposta di Regione Lombardia di inserire la Tratta D-Breve nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, rilevando come la Tratta D-Breve sollevi "diffuse e importanti criticità sul piano viabilistico e ambientale che richiedono di essere affrontante prima di recepirne anche solo l’ipotesi." Così si è espresso il Consiglio, all'unanimità, anche a seguito dell'analisi realizzata dal Centro Studi PIM.
Cosa ha affermato il Centro Studi PIM? Dal punto di vista del traffico, prestazioni analoghe a quelle previste per la Tratta D-Breve potrebbero ottenersi con la sola realizzazione dell’interconnessione tra la Tangenziale Est e l’A4, con un enorme risparmio per i contribuenti e un impatto quasi azzerato in termini di consumo di suolo.
Il territorio marcia compatto contro i soprusi.
In occasione della conferenza stampa del 22 settembre 2023, i sindaci Francesco Cereda e Simone Sironi, insieme al consigliere provinciale Francesco Facciuto, hanno presentato due documenti ufficiali, depositati da undici comuni del territorio. Con il primo documento, le amministrazioni hanno espresso un parere fermamente contrario alla Tratta D Breve di Pedemontana, a fronte delle evidenze richiamate. Il secondo documento contiene invece 14 osservazioni tecnico-giuridiche atte a mostrare come Regione Lombardia abbia tenuto una condotta inammissibile anche sul piano del diritto. I due documenti sono scaricabili qui sotto. Presente alla conferenza anche l'avv. Claudia Parise, a capo del team di legali incaricato dai comuni, a difesa del territorio e delle nostre comunità cittadine.
Di seguito, proviamo a raccontarvi il quadro più generale, rimandando alla sezione del nostro blog per gli aggiornamenti, raggiungibile QUI.
Altro asfalto e cemento per il nostro territorio.
La vicenda di Pedemontana è lunga e complessa, con una storia che può dirsi iniziata già negli anni '50. Il mondo di allora era molto differente e l'ideale di uno sviluppo a raggio infinito poteva ancora dirsi giustificato dal contesto storico in cui prendeva forma. Differente era anche il periodo in cui il progetto dell'opera acquisiva una qualche concretezza, prima del finire del secolo scorso. Il tracciato definitivo è un regalo consegnatoci dai primi anni 2000 ed è stato reso pubblico già nel 2009.
Dove passerà Pedemontana? Il collegamento autostradale taglierà in due i territori di Lentate, Barlassina, Seveso e Cesano Maderno, con un impatto ambientale difficile da trascurare (tratta B2). Dopo aver attraversato le dense aree urbane tra Desio, Seregno e Lissone, Pedemontana approderà tra Macherio e Biassono, compromettendone i territori (tratta C). A quel punto, inserendosi tra Arcore e Lesmo, questa infrastruttura di altri tempi si immetterà nel Vimercatese, incidendo duramente sulle aree verdi e sulle campagne di quasi tutti i comuni dell'area. Da Vimercate partirà l'ultimo segmento dell'opera, fino a collegarsi all'autostrada A4 (tratta D). Qui sotto il tracciato previsto dal progetto definitivo oggi depositato.
Dove passerà Pedemontana? Il collegamento autostradale taglierà in due i territori di Lentate, Barlassina, Seveso e Cesano Maderno, con un impatto ambientale difficile da trascurare (tratta B2). Dopo aver attraversato le dense aree urbane tra Desio, Seregno e Lissone, Pedemontana approderà tra Macherio e Biassono, compromettendone i territori (tratta C). A quel punto, inserendosi tra Arcore e Lesmo, questa infrastruttura di altri tempi si immetterà nel Vimercatese, incidendo duramente sulle aree verdi e sulle campagne di quasi tutti i comuni dell'area. Da Vimercate partirà l'ultimo segmento dell'opera, fino a collegarsi all'autostrada A4 (tratta D). Qui sotto il tracciato previsto dal progetto definitivo oggi depositato.
Il Ministero della Transizione Ecologica ha recentemente compiuto un altro passo verso la realizzazione dell'Autostrada Pedemontana, attivando una partecipazione della Banca Europea per gli Investimenti per circa 550 milioni di euro. Il progetto in questione impatterà in modo prepotente sul nostro territorio, con una colata di asfalto e cemento di portata notevolissima. Eppure, con una nota ufficiale del 31 agosto 2021, il Ministero ha fatto sapere come il progetto si inserisca "in un contesto di finanza verde e sostenibile che rappresenta un pilastro essenziale delle politiche del ministro Cingolani." Lasciamo al lettore tutti i commenti del caso.
Il cronoprogramma oggi disponibile prevederebbe l'inizio dei lavori per le tratte B2 e C a partire dal 12 ottobre 2022. Nell’estate del 2025 è invece prevista la fine esecuzione dei lavori delle tratte B2 e C. Nell’agosto 2025 l'infrastruttura dovrebbe entrare in esercizio. Sul piano dei finanziamenti, resta ancora fuori dai giochi la tratta D.
Per visionare il tracciato completo di Pedemontana nel dettaglio, oltre che tutte le tavole progettuali, cliccate QUI.
Il cronoprogramma oggi disponibile prevederebbe l'inizio dei lavori per le tratte B2 e C a partire dal 12 ottobre 2022. Nell’estate del 2025 è invece prevista la fine esecuzione dei lavori delle tratte B2 e C. Nell’agosto 2025 l'infrastruttura dovrebbe entrare in esercizio. Sul piano dei finanziamenti, resta ancora fuori dai giochi la tratta D.
Per visionare il tracciato completo di Pedemontana nel dettaglio, oltre che tutte le tavole progettuali, cliccate QUI.
Un approfondimento esemplificativo.
Lo svincolo di Velasca.
Il Presidente di Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, ha dichiarato a più riprese che “Pedemontana è un'opera importante e il nostro impegno è di completarla”. Roberto Castelli, già dirigente leghista e Presidente di Autostrada Pedemontana dimessosi per ragioni mai chiarite nel novembre del 2021, ha sostenuto come l'autostrada sia la "green highway di cui cittadini e ambiente hanno bisogno”. Vogliamo allora proporvi un piccolo approfondimento grafico, a nostro avviso significativo. Guardate la tavola riportata qui di fianco e che riproduce lo svincolo di Velasca, previsto dal progetto approvato. Guardate l'impatto che l'infrastruttura avrebbe sulle campagne e sui centri abitati del Vimercatese, confrontando il dimensionamento degli svincoli con la grandezza dei centri abitati. Vi sembra un progetto verde? Vi pare possa dirsi sostenibile in un quadro territoriale come il nostro, fortemente urbanizzato, con i più alti livelli di consumo di suolo e cementificazione di tutta Italia? E' bene chiarire un punto: si tratta di un esempio. Esaminando il progetto dell'opera nel suo insieme, è facile rendersi conto come il nostro territorio ne risulterà profondamente trasformato, con l'aggravio di un quadro ambientale già critico e un sensibile peggioramento della qualità della vita per tanti cittadini. In alcuni tratti l'autostrada passerà a pochi metri dai quartieri residenziali e dai centri abitati, con tutte le conseguenze del caso. In altri frangenti, deturperà senza rimedio numerosi tra i pochi contesti naturalistici rimasti nella provincia più cementificata d'Italia. |
Qual è il contesto in cui l'opera sorge?
La politica appare troppo spesso ferma, ancorata a logiche vecchie e superate. In materia di politiche ambientali questo immobilismo diventa ancora più evidente, tanto a livello locale quanto sul piano nazionale. Sono ormai disponibili numerosi studi scientifici e rapporti robusti, capaci di testimoniare l'esigenza di un cambio di rotta. Sul fronte Pedemontana, invece, non sono ancora disponibili valutazioni aggiornate in merito all'impatto ambientale, né possono dirsi solide le stime circa l'effettiva utilità dell'opera.
Sul piano più generale, è da poco uscito il nuovo rapporto di Legambiente "I costi dell'immobilismo", dove sono individuati con chiarezza i ritardi nell’applicazione dei provvedimenti emergenziali e dei piani di risanamento dell’aria da parte del Governo e delle Regioni. QUI il documento completo. I dati di Regione Lombardia sono particolarmente preoccupanti. Secondo l'analisi effettuata da Eurostat, il nostro territorio continua a confermarsi tra i più inquinati d'Europa, con sicure ricadute in termini di durata e qualità della vita. A nulla paiono servire le multe miliardarie comminate dalla Commissione Europea a fronte degli intollerabili livelli di inquinamento atmosferico. Sul fronte dei processi di cementificazione, la Provincia di Monza e della Brianza è la più cementificata d'Italia, molto al di sopra della soglia di tollerabilità. La situazione è critica, come ben testimoniato dai rapporti ISPRA pubblicati ogni anno. QUI il rapporto "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici", pubblicato il 14 luglio 2021.
Continuano a prevalere i piani di cementificazione, i tagli al trasporto pubblico, l'indifferenza di una parte importante della politica territoriale per i temi ambientali. Numerosi approfondimenti sono disponibili alla sezione "Territorio" del nostro blog, cliccando QUI.
Sul piano più generale, è da poco uscito il nuovo rapporto di Legambiente "I costi dell'immobilismo", dove sono individuati con chiarezza i ritardi nell’applicazione dei provvedimenti emergenziali e dei piani di risanamento dell’aria da parte del Governo e delle Regioni. QUI il documento completo. I dati di Regione Lombardia sono particolarmente preoccupanti. Secondo l'analisi effettuata da Eurostat, il nostro territorio continua a confermarsi tra i più inquinati d'Europa, con sicure ricadute in termini di durata e qualità della vita. A nulla paiono servire le multe miliardarie comminate dalla Commissione Europea a fronte degli intollerabili livelli di inquinamento atmosferico. Sul fronte dei processi di cementificazione, la Provincia di Monza e della Brianza è la più cementificata d'Italia, molto al di sopra della soglia di tollerabilità. La situazione è critica, come ben testimoniato dai rapporti ISPRA pubblicati ogni anno. QUI il rapporto "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici", pubblicato il 14 luglio 2021.
Continuano a prevalere i piani di cementificazione, i tagli al trasporto pubblico, l'indifferenza di una parte importante della politica territoriale per i temi ambientali. Numerosi approfondimenti sono disponibili alla sezione "Territorio" del nostro blog, cliccando QUI.
L'ipotesi "tracciato breve" per la tratta D.
Il 7 ottobre 2021, Roberto Castelli ha dichiarato in un'audizione di voler riconsiderare la tratta D in una nuova versione "breve". In altri termini, Pedemontana finirebbe per ricongiungersi alla TEEM e all'A4 presso lo svincolo di Agrate. Una soluzione pensata per realizzare l'opera a tutti i costi, senza che ne sia valutato l'impatto per decine di migliaia di cittadini, in un quadro già molto compromesso dalla cementificazione e dalla cattiva qualità dell'aria. Un'arteria aggiuntiva parallela e a soli 3 Km di distanza dal tratto già disponibile della Tangenziale Est A51, come è ben chiaro nell'immagine qui sotto.
I Sindaci del territorio sono stati informati di questa effettiva possibilità in occasione dell'Assemblea dei Sindaci del 18 febbraio 2022, con notevole ritardo e senza che siano state perseguite le doverose interlocuzioni. Ancora una volta, l'ultima parola spetterà a chi governa Regione Lombardia, da lungo tempo insensibile alle richieste dei territori a proposito di Pedemontana.
I Sindaci del territorio sono stati informati di questa effettiva possibilità in occasione dell'Assemblea dei Sindaci del 18 febbraio 2022, con notevole ritardo e senza che siano state perseguite le doverose interlocuzioni. Ancora una volta, l'ultima parola spetterà a chi governa Regione Lombardia, da lungo tempo insensibile alle richieste dei territori a proposito di Pedemontana.
Il 5.08.2023, in un momento in cui l'attenzione dei cittadini è attenuata dalle ferie estive e la capacità operativa dei Comuni può risultare ridimensionata, Autostrada Pedemontana Lombarda decide di avviare il procedimento per l'approvazione definitiva della Tratta D-Breve, senza ci sia mai stato un serio momento di confronto con i Comuni interessati. L'ennesima prova di cinismo, disprezzo per le istituzioni e ostilità verso le comunità cittadine, che si sostanzia anche nel cosiddetto "piano delle compensazioni".
Cosa intendono per "compensazioni ambientali" i vertici politici di Regione Lombardia e i responsabili tecnici della progettazione? Entriamo in qualche dettaglio. Ecco alcune tra le principali "compensazioni" previste dalle tavole progettuali: il ripristino delle aree verdi che ci sono già e che verranno compromesse in fase di cantierizzazione; modesti filari alberati a fronte di aree boschive che verrebbero definitivamente compromesse; piccoli spazi definiti "verde fruibile" e collocati a ridosso della sede autostradale (8 corsie); sentieri che corrono ai margini dell'autostrada (immaginate di percorrerli!). Potremmo continuare.
In figura vi mostriamo un esempio concreto. A fronte dello svincolo di Omate - distante circa 50 metri dall'abitato e di dimensioni paragonabili a quelle dell'intera frazione agratese - le aree in verde chiaro e verde scuro corrisponderebbero alle "compensazioni" previste per bilanciare il danno ambientale e paesaggistico dell'opera. Dal nostro punto di vista, il disprezzo e la mancanza di attenzione per le comunità locali si evincono anche dalla comunicazione menzognera messa in campo dai vertici politici regionali, peraltro responsabili di aver avviato l'approvazione del progetto ad Agosto, quando l'attenzione dell'opinione pubblica è attenuata dalle ferie estive e l'operatività dei Comuni può risultare ridimensionata.
I rilievi della Corte dei Conti
Il 20 luglio 2022 la Corte dei Conti ha pubblicato il Giudizio di Parifica del Rendiconto Generale di Regione Lombardia, dedicando a Pedemontana ampio spazio, anche a fronte dell'esposizione finanziaria di Regione Lombardia per tenere in piedi l'opera. In un quadro ben ricostruito, fatto di incertezze e gravi inefficienze, la Corte dei Conti si è soffermata tra le altre cose anche sui seguenti punti:
In definitiva, un quadro tutt'altro che lineare e trasparente, anche in ordine al piano economico-finanziario. Qui di seguito riportiamo il testo integrale della relazione da cui abbiamo estratto citazioni e riferimenti.
- Il Piano Economico Finanziario approvato il 18 maggio 2022 "non consente di valutare l'effettiva sostenibilità finanziaria dell'operazione" (pag. 296 della relazione).
- "Ciò che è possibile affermare è che l'ingresso della Regione in tale società ha comportato l'immediato investimento di ingentissime risorse pubbliche" (pag. 296 della relazione).
- "L'onere attuale ricadrà interamente sulle future generazioni", fatto ritenuto in disaccordo con i principi e le osservazioni contenute nella giurisprudenza recente della Corte Costituzionale (pag. 296 della relazione).
- Richiamando quanto messo in luce da un pronunciamento del Consiglio di Stato, la Corte ribadisce come "le concessioni in essere – per la quasi totalità assentite da decenni e senza l’esperimento di procedure concorsuali – sono il risultato di scelte effettuate con un’ottica non attenta all’efficienza del settore e delle gestioni." (pag. 297 della relazione).
In definitiva, un quadro tutt'altro che lineare e trasparente, anche in ordine al piano economico-finanziario. Qui di seguito riportiamo il testo integrale della relazione da cui abbiamo estratto citazioni e riferimenti.
relazione_-_6_gli_enti_del_sistema_regionale.pdf | |
File Size: | 3784 kb |
File Type: |
Cosa ci ha insegnato il caso BreBeMi?
Il nostro Paese ha una lunga tradizione in materia di opere inutili o dall'utilità non proporzionata ai costi. Sempre in materia di collegamenti autostradali, il caso BreBeMi ha fatto scuola. L'opera, per un totale di 62 chilometri da Milano a Brescia, ha potuto beneficiare di ben 320 milioni di contributi e circa 497 milioni di defiscalizzazione. Nonostante questo, il piano finanziario comporta pedaggi insostenibili per la stragrande maggioranza degli utenti. Oggi, l'autostrada BreBeMi è sempre deserta.
Già nel 2014, fece scalpore il video girato da alcuni giovani impegnati a giocare a calcio sulla BreBeMi, raggiungibile QUI. La situazione non è cambiata. Allo stesso modo, pare non sia cambiata la postura di certa politica, troppo spessa approssimativa nella spesa dei soldi pubblici e nel consumo delle risorse disponibili.
Già nel 2014, fece scalpore il video girato da alcuni giovani impegnati a giocare a calcio sulla BreBeMi, raggiungibile QUI. La situazione non è cambiata. Allo stesso modo, pare non sia cambiata la postura di certa politica, troppo spessa approssimativa nella spesa dei soldi pubblici e nel consumo delle risorse disponibili.