Stiamo lavorando duramente sul tema. Su questa pagina troverai un primo quadro d'insieme, con alcuni approfondimenti e documenti utili. Il nostro Francesco Facciuto, oggi membro del Consiglio Provinciale, ha promosso come primo firmatario una mozione in Provincia per diffidare Regione Lombardia e avviare un nuovo percorso di supervisione attiva. Un lavoro di squadra portato avanti con i consiglieri di Brianza Rete Comune e tanti sindaci del territorio, a prescindere dal colore politico di appartenenza.
Dopo una lunga discussione la mozione è stata respinta con i voti di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Eppure il Consiglio Provinciale ha condiviso la necessità di fare propri gli ultimi due punti del dispositivo della mozione, impegnandosi quindi a dotarsi degli approfondimenti tecnici necessari e ad esprimere gli indirizzi conseguenti.
Una prima espressione di merito si è avuta nel maggio del 2023, a proposito della Tratta D-Breve. Il Consiglio Provinciale ha infatti respinto la proposta di Regione Lombardia di inserire la Tratta D-Breve nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, rilevando come la Tratta D-Breve sollevi "diffuse e importanti criticità sul piano viabilistico e ambientale che richiedono di essere affrontante prima di recepirne anche solo l’ipotesi." Così si è espresso il Consiglio, all'unanimità, anche a seguito dell'analisi realizzata dal Centro Studi PIM.
Cosa ha affermato il Centro Studi PIM? Dal punto di vista del traffico, prestazioni analoghe a quelle previste per la Tratta D-Breve potrebbero ottenersi con la sola realizzazione dell’interconnessione tra la Tangenziale Est e l’A4, con un enorme risparmio per i contribuenti e un impatto quasi azzerato in termini di consumo di suolo.
Un motivo in più per continuare nel nostro impegno contro la realizzazione di Pedemontana. Di seguito, proviamo a raccontarvi il quadro più generale.
Altro asfalto e cemento per il nostro territorio.
La vicenda di Pedemontana è lunga e complessa, con una storia che può dirsi iniziata già negli anni '50. Il mondo di allora era molto differente e l'ideale di uno sviluppo a raggio infinito poteva ancora dirsi giustificato dal contesto storico in cui prendeva forma. Differente era anche il periodo in cui il progetto dell'opera acquisiva una qualche concretezza, prima del finire del secolo scorso. Il tracciato definitivo è un regalo consegnatoci dai primi anni 2000 ed è stato reso pubblico già nel 2009.
Dove passerà Pedemontana? Il collegamento autostradale taglierà in due i territori di Lentate, Barlassina, Seveso e Cesano Maderno, con un impatto ambientale difficile da trascurare (tratta B2). Dopo aver attraversato le dense aree urbane tra Desio, Seregno e Lissone, Pedemontana approderà tra Macherio e Biassono, compromettendone i territori (tratta C). A quel punto, inserendosi tra Arcore e Lesmo, questa infrastruttura di altri tempi si immetterà nel Vimercatese, incidendo duramente sulle aree verdi e sulle campagne di quasi tutti i comuni dell'area. Da Vimercate partirà l'ultimo segmento dell'opera, fino a collegarsi all'autostrada A4 (tratta D). Qui sotto il tracciato previsto dal progetto definitivo oggi depositato.
Dove passerà Pedemontana? Il collegamento autostradale taglierà in due i territori di Lentate, Barlassina, Seveso e Cesano Maderno, con un impatto ambientale difficile da trascurare (tratta B2). Dopo aver attraversato le dense aree urbane tra Desio, Seregno e Lissone, Pedemontana approderà tra Macherio e Biassono, compromettendone i territori (tratta C). A quel punto, inserendosi tra Arcore e Lesmo, questa infrastruttura di altri tempi si immetterà nel Vimercatese, incidendo duramente sulle aree verdi e sulle campagne di quasi tutti i comuni dell'area. Da Vimercate partirà l'ultimo segmento dell'opera, fino a collegarsi all'autostrada A4 (tratta D). Qui sotto il tracciato previsto dal progetto definitivo oggi depositato.
Il Ministero della Transizione Ecologica ha recentemente compiuto un altro passo verso la realizzazione dell'Autostrada Pedemontana, attivando una partecipazione della Banca Europea per gli Investimenti per circa 550 milioni di euro. Il progetto in questione impatterà in modo prepotente sul nostro territorio, con una colata di asfalto e cemento di portata notevolissima. Eppure, con una nota ufficiale del 31 agosto 2021, il Ministero ha fatto sapere come il progetto si inserisca "in un contesto di finanza verde e sostenibile che rappresenta un pilastro essenziale delle politiche del ministro Cingolani." Lasciamo al lettore tutti i commenti del caso.
Il cronoprogramma oggi disponibile prevede l'inizio dei lavori per le tratte B2 e C a partire dal 12 ottobre 2022. Nell’estate del 2025 è invece prevista la fine esecuzione dei lavori delle tratte B2 e C. Nell’agosto 2025 l'infrastruttura dovrebbe entrare in esercizio. Resta ancora fuori dai giochi la tratta D.
Per visionare il tracciato completo di Pedemontana nel dettaglio, oltre che tutte le tavole progettuali, cliccate QUI.
Per visionare la sezione del nostro blog interamente dedicata all'argomento, cliccate QUI.
Il cronoprogramma oggi disponibile prevede l'inizio dei lavori per le tratte B2 e C a partire dal 12 ottobre 2022. Nell’estate del 2025 è invece prevista la fine esecuzione dei lavori delle tratte B2 e C. Nell’agosto 2025 l'infrastruttura dovrebbe entrare in esercizio. Resta ancora fuori dai giochi la tratta D.
Per visionare il tracciato completo di Pedemontana nel dettaglio, oltre che tutte le tavole progettuali, cliccate QUI.
Per visionare la sezione del nostro blog interamente dedicata all'argomento, cliccate QUI.
Un approfondimento esemplificativo.
Lo svincolo di Velasca.
Il Presidente di Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, ha dichiarato a più riprese che “Pedemontana è un'opera importante e il nostro impegno è di completarla”. Roberto Castelli, già dirigente leghista e Presidente di Autostrada Pedemontana dimessosi per ragioni mai chiarite nel novembre del 2021, ha sostenuto come l'autostrada sia la "green highway di cui cittadini e ambiente hanno bisogno”. Vogliamo allora proporvi un piccolo approfondimento grafico, a nostro avviso significativo. Guardate la tavola riportata qui di fianco e che riproduce lo svincolo di Velasca, previsto dal progetto approvato. Guardate l'impatto che l'infrastruttura avrebbe sulle campagne e sui centri abitati del Vimercatese, confrontando il dimensionamento degli svincoli con la grandezza dei centri abitati. Vi sembra un progetto verde? Vi pare possa dirsi sostenibile in un quadro territoriale come il nostro, fortemente urbanizzato, con i più alti livelli di consumo di suolo e cementificazione di tutta Italia? E' bene chiarire un punto: si tratta di un esempio. Esaminando il progetto dell'opera nel suo insieme, è facile rendersi conto come il nostro territorio ne risulterà profondamente trasformato, con l'aggravio di un quadro ambientale già critico e un sensibile peggioramento della qualità della vita per tanti cittadini. In alcuni tratti l'autostrada passerà a pochi metri dai quartieri residenziali e dai centri abitati, con tutte le conseguenze del caso. In altri frangenti, deturperà senza rimedio numerosi tra i pochi contesti naturalistici rimasti nella provincia più cementificata d'Italia. |
Qual è il contesto in cui l'opera sorge?
La politica appare troppo spesso ferma, ancorata a logiche vecchie e superate. In materia di politiche ambientali questo immobilismo diventa ancora più evidente, tanto a livello locale quanto sul piano nazionale. Sono ormai disponibili numerosi studi scientifici e rapporti robusti, capaci di testimoniare l'esigenza di un cambio di rotta. Sul fronte Pedemontana, invece, non sono ancora disponibili valutazioni aggiornate in merito all'impatto ambientale, né possono dirsi solide le stime circa l'effettiva utilità dell'opera.
Sul piano più generale, è da poco uscito il nuovo rapporto di Legambiente "I costi dell'immobilismo", dove sono individuati con chiarezza i ritardi nell’applicazione dei provvedimenti emergenziali e dei piani di risanamento dell’aria da parte del Governo e delle Regioni. QUI il documento completo. I dati di Regione Lombardia sono particolarmente preoccupanti. Secondo l'analisi effettuata da Eurostat, il nostro territorio continua a confermarsi tra i più inquinati d'Europa, con sicure ricadute in termini di durata e qualità della vita. A nulla paiono servire le multe miliardarie comminate dalla Commissione Europea a fronte degli intollerabili livelli di inquinamento atmosferico. Sul fronte dei processi di cementificazione, la Provincia di Monza e della Brianza è la più cementificata d'Italia, molto al di sopra della soglia di tollerabilità. La situazione è critica, come ben testimoniato dai rapporti ISPRA pubblicati ogni anno. QUI il rapporto "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici", pubblicato il 14 luglio 2021.
Continuano a prevalere i piani di cementificazione, i tagli al trasporto pubblico, l'indifferenza di una parte importante della politica territoriale per i temi ambientali. Numerosi approfondimenti sono disponibili alla sezione "Territorio" del nostro blog, cliccando QUI.
Sul piano più generale, è da poco uscito il nuovo rapporto di Legambiente "I costi dell'immobilismo", dove sono individuati con chiarezza i ritardi nell’applicazione dei provvedimenti emergenziali e dei piani di risanamento dell’aria da parte del Governo e delle Regioni. QUI il documento completo. I dati di Regione Lombardia sono particolarmente preoccupanti. Secondo l'analisi effettuata da Eurostat, il nostro territorio continua a confermarsi tra i più inquinati d'Europa, con sicure ricadute in termini di durata e qualità della vita. A nulla paiono servire le multe miliardarie comminate dalla Commissione Europea a fronte degli intollerabili livelli di inquinamento atmosferico. Sul fronte dei processi di cementificazione, la Provincia di Monza e della Brianza è la più cementificata d'Italia, molto al di sopra della soglia di tollerabilità. La situazione è critica, come ben testimoniato dai rapporti ISPRA pubblicati ogni anno. QUI il rapporto "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici", pubblicato il 14 luglio 2021.
Continuano a prevalere i piani di cementificazione, i tagli al trasporto pubblico, l'indifferenza di una parte importante della politica territoriale per i temi ambientali. Numerosi approfondimenti sono disponibili alla sezione "Territorio" del nostro blog, cliccando QUI.
L'ipotesi "tracciato breve" per la tratta D.
Il 7 ottobre 2021, Roberto Castelli ha dichiarato in un'audizione di voler riconsiderare la tratta D in una nuova versione "breve". In altri termini, Pedemontana finirebbe per ricongiungersi alla TEEM e all'A4 presso lo svincolo di Agrate. Una soluzione pensata per realizzare l'opera a tutti i costi, senza che ne sia valutato l'impatto per decine di migliaia di cittadini, in un quadro già molto compromesso dalla cementificazione e dalla cattiva qualità dell'aria. Un'arteria aggiuntiva parallela e a soli 3 Km di distanza dal tratto già disponibile della Tangenziale Est A51, come è ben chiaro nell'immagine qui sotto.
I Sindaci del territorio sono stati informati di questa effettiva possibilità in occasione dell'Assemblea dei Sindaci del 18 febbraio 2022, con notevole ritardo e senza che siano state perseguite le doverose interlocuzioni. Ancora una volta, l'ultima parola spetterà a chi governa Regione Lombardia, da lungo tempo insensibile alle richieste dei territori a proposito di Pedemontana.
I Sindaci del territorio sono stati informati di questa effettiva possibilità in occasione dell'Assemblea dei Sindaci del 18 febbraio 2022, con notevole ritardo e senza che siano state perseguite le doverose interlocuzioni. Ancora una volta, l'ultima parola spetterà a chi governa Regione Lombardia, da lungo tempo insensibile alle richieste dei territori a proposito di Pedemontana.
L'ipotesi "concorezzese"
Alcuni cittadini ci hanno contattato per sapere in che modo Concorezzo potrebbe essere impattata da Pedemontana. Vogliamo rispondere il più chiaramente possibile, attenendoci ai fatti accertati e alla documentazione disponibile a livello provinciale, dal momento che il Comune di Concorezzo non è stato coinvolto dai livelli istituzionali superiori in alcun ragionamento di merito.
Pedemontana potrebbe passare da Concorezzo. Non lo diciamo noi, ma i documenti agli atti. Nello studio di fattibilità oggi disponibile, è considerata anche la possibilità di realizzare tratta che riportiamo in grafica (in blu). Nell'ipotesi esaminata da Regione Lombardia, il tratto concorezzese sarebbe prevalentemente in galleria con un innesto significativo nella Tangenziale Est, tra Concorezzo ed Agrate (in nero). Nella relazione esplicativa, questa opzione viene considerata "valida dal punto di vista della tecnica stradale". |
Nonostante questa possibilità, le carte disponibili specificano come l'opzione appena richiamata non risponda al momento alle necessità della committenza. In altre parole, al momento, si ritiene più percorribile un'altra opzione. Ma questo non basta affatto e vi spieghiamo il perché.
Non possiamo escludere le cose cambino rapidamente. Negli scorsi mesi i vertici politici di Regione Lombardia hanno più volte cambiato linea, tirando fuori dal cassetto opzioni progettuali mai considerate prima e taciute ai comuni interessati. Il caso della tratta "D Breve" è emblematico, un'opzione mai contemplata prima di alcuni mesi fa, mai discussa con i comuni interessati e che potrebbe percorrere il Vimercatese da Ruginello ad Agrate, a soli 3 km di distanza dalla A51 (Tangenziale Est).
Permetteteci infine di chiarire un punto essenziale. La nostra mobilitazione sul tema si inserisce in una visione complessiva del territorio, il cui destino abbraccia anche la comunità concorezzese. Crediamo doveroso promuovere un fronte coeso in difesa della nostra terra, dei nostri parchi, delle aree protette, dei centri urbani che verrebbero danneggiati più duramente. Il tutto senza ridurre la questione ai confini di un comune piuttosto che di un altro.
Non possiamo escludere le cose cambino rapidamente. Negli scorsi mesi i vertici politici di Regione Lombardia hanno più volte cambiato linea, tirando fuori dal cassetto opzioni progettuali mai considerate prima e taciute ai comuni interessati. Il caso della tratta "D Breve" è emblematico, un'opzione mai contemplata prima di alcuni mesi fa, mai discussa con i comuni interessati e che potrebbe percorrere il Vimercatese da Ruginello ad Agrate, a soli 3 km di distanza dalla A51 (Tangenziale Est).
Permetteteci infine di chiarire un punto essenziale. La nostra mobilitazione sul tema si inserisce in una visione complessiva del territorio, il cui destino abbraccia anche la comunità concorezzese. Crediamo doveroso promuovere un fronte coeso in difesa della nostra terra, dei nostri parchi, delle aree protette, dei centri urbani che verrebbero danneggiati più duramente. Il tutto senza ridurre la questione ai confini di un comune piuttosto che di un altro.
I rilievi della Corte dei Conti
Il 20 luglio 2022 la Corte dei Conti ha pubblicato il Giudizio di Parifica del Rendiconto Generale di Regione Lombardia, dedicando a Pedemontana ampio spazio, anche a fronte dell'esposizione finanziaria di Regione Lombardia per tenere in piedi l'opera. In un quadro ben ricostruito, fatto di incertezze e gravi inefficienze, la Corte dei Conti si è soffermata tra le altre cose anche sui seguenti punti:
In definitiva, un quadro tutt'altro che lineare e trasparente, anche in ordine al piano economico-finanziario. Qui di seguito riportiamo il testo integrale della relazione da cui abbiamo estratto citazioni e riferimenti.
- Il Piano Economico Finanziario approvato il 18 maggio 2022 "non consente di valutare l'effettiva sostenibilità finanziaria dell'operazione" (pag. 296 della relazione).
- "Ciò che è possibile affermare è che l'ingresso della Regione in tale società ha comportato l'immediato investimento di ingentissime risorse pubbliche" (pag. 296 della relazione).
- "L'onere attuale ricadrà interamente sulle future generazioni", fatto ritenuto in disaccordo con i principi e le osservazioni contenute nella giurisprudenza recente della Corte Costituzionale (pag. 296 della relazione).
- Richiamando quanto messo in luce da un pronunciamento del Consiglio di Stato, la Corte ribadisce come "le concessioni in essere – per la quasi totalità assentite da decenni e senza l’esperimento di procedure concorsuali – sono il risultato di scelte effettuate con un’ottica non attenta all’efficienza del settore e delle gestioni." (pag. 297 della relazione).
In definitiva, un quadro tutt'altro che lineare e trasparente, anche in ordine al piano economico-finanziario. Qui di seguito riportiamo il testo integrale della relazione da cui abbiamo estratto citazioni e riferimenti.

relazione_-_6_gli_enti_del_sistema_regionale.pdf | |
File Size: | 3784 kb |
File Type: |
Cosa ci ha insegnato il caso BreBeMi?
Il nostro Paese ha una lunga tradizione in materia di opere inutili o dall'utilità non proporzionata ai costi. Sempre in materia di collegamenti autostradali, il caso BreBeMi ha fatto scuola. L'opera, per un totale di 62 chilometri da Milano a Brescia, ha potuto beneficiare di ben 320 milioni di contributi e circa 497 milioni di defiscalizzazione. Nonostante questo, il piano finanziario comporta pedaggi insostenibili per la stragrande maggioranza degli utenti. Oggi, l'autostrada BreBeMi è sempre deserta.
Già nel 2014, fece scalpore il video girato da alcuni giovani impegnati a giocare a calcio sulla BreBeMi, raggiungibile QUI. La situazione non è cambiata. Allo stesso modo, pare non sia cambiata la postura di certa politica, troppo spessa approssimativa nella spesa dei soldi pubblici e nel consumo delle risorse disponibili.
Già nel 2014, fece scalpore il video girato da alcuni giovani impegnati a giocare a calcio sulla BreBeMi, raggiungibile QUI. La situazione non è cambiata. Allo stesso modo, pare non sia cambiata la postura di certa politica, troppo spessa approssimativa nella spesa dei soldi pubblici e nel consumo delle risorse disponibili.