AGGIORNAMENTO. REGIONE LOMBARDIA BOCCIA IL PROGETTO. PERSI 9 MILIONI DI EURO.
ECCO IL PERCHE' DEL FALLIMENTO.
In dieci minuti il nostro capogruppo spiega come la commissione tecnica di Regione Lombardia abbia mosso le stesse obiezioni messe in campo già molti mesi fa da La Rondine, a proposito delle linee progettuali volute dall'Amministrazione Capitanio.
ECCO IL PERCHE' DEL FALLIMENTO.
In dieci minuti il nostro capogruppo spiega come la commissione tecnica di Regione Lombardia abbia mosso le stesse obiezioni messe in campo già molti mesi fa da La Rondine, a proposito delle linee progettuali volute dall'Amministrazione Capitanio.
Il Punto di partenza dell'Amministrazione Capitanio: eliminazione del Parco e dell'Arena, per realizzare un grande parcheggio.
La costruzione del nuovo plesso scolastico in via Ozanam è in discussione da diversi anni. Le risorse stanziate dal Governo per l'edilizia scolastica e i fondi del PNRR potrebbero essere un'occasione per conseguire questo obiettivo condiviso. Senza attivare un adeguato processo inclusivo con scuola e famiglie, oltre che senza predisporre un'analisi degli spazi alternativi per ospitare bambine e bambini durante i cantieri, l'attuale Amministrazione ha indicato la strada più banale e dannosa. Ha previsto due fasi:
Il tutto con la conseguenza di far convivere bambini e cantieri per molti mesi, sia nella fase di costruzione che in quella di demolizione, con i rumori, i disagi e tutti i rischi del caso (c'è amianto tra le pareti della vecchia struttura). Fissate queste coordinate, l'Amministrazione ha affidato a TECNARC SRL la redazione delle conseguenti opzioni progettuali. In tutte e cinque le alternative predisposte, il nuovo plesso sorgerebbe in luogo del parco e verrebbe realizzata una grande area parcheggio dove oggi sorge la scuola. L'attuale palestra sarebbe ricostruita senza aumentare la superficie per l'attività motoria.
Si tratta di cinque opzioni irricevibili. Di seguito proveremo a spiegare perché non siamo d'accordo e quali sono le nostre proposte. Iniziamo proponendovi il confronto tra lo schema planimetrico del plesso esistente e le opzioni progettuali oggi previste.
- Realizzare il nuovo plesso dietro quello attuale, durante lo svolgimento delle lezioni.
- Abbattere il vecchio plesso e bonificare l'area dall'amianto, una volta trasferiti i bambini nella nuova struttura.
Il tutto con la conseguenza di far convivere bambini e cantieri per molti mesi, sia nella fase di costruzione che in quella di demolizione, con i rumori, i disagi e tutti i rischi del caso (c'è amianto tra le pareti della vecchia struttura). Fissate queste coordinate, l'Amministrazione ha affidato a TECNARC SRL la redazione delle conseguenti opzioni progettuali. In tutte e cinque le alternative predisposte, il nuovo plesso sorgerebbe in luogo del parco e verrebbe realizzata una grande area parcheggio dove oggi sorge la scuola. L'attuale palestra sarebbe ricostruita senza aumentare la superficie per l'attività motoria.
Si tratta di cinque opzioni irricevibili. Di seguito proveremo a spiegare perché non siamo d'accordo e quali sono le nostre proposte. Iniziamo proponendovi il confronto tra lo schema planimetrico del plesso esistente e le opzioni progettuali oggi previste.
La redazione di queste cinque alternative è costata circa 35.000 euro (QUI e QUI), senza che sia stata approntata un'adeguata analisi dei bisogni. L'attuale plesso di via Ozanam è riconosciuto in tutto il territorio per due fiori all'occhiello: l'ampio giardino e l'arena centrale. Il parco ospita da sempre numerose attività educative di grande valore, contribuendo a rendere unica l'esperienza di chi frequenta questa scuola. L'arena è un ampio spazio di incontro, collocato al centro del plesso: una soluzione moderna dal punto di vista didattico, pensata per ospitare iniziative laboratoriali e aperte al territorio, alternativo al vecchio modello dei corridoi. Le indicazioni progettuali fornite dall'attuale Amministrazione comporterebbero l'eliminazione di entrambi questi fiori all'occhiello. Per verificarlo, ecco la relazione che recepisce le indicazioni del Sindaco e della sua Giunta.
I nostri obiettivi per la nuova scuola
Vogliamo un edificio scolastico pensato per incidere positivamente sull'esperienza educativa di bambine e bambini, che valorizzi quanto di buono caratterizza l'attuale plesso e che sia capace di accogliere tutte le migliorie suggerite dall'esperienza di insegnanti e famiglie. Una scuola aperta alla città, luogo di educazione permanente, con spazi inclusivi e fruibili anche dopo l'orario scolastico.
1. Preservare e valorizzare il parco, una ricchezza dal grande significato educativo. Il giardino della scuola non è lì per caso, ma è conseguenza di una visione precisa. Negli anni '80, scuola e Amministrazione hanno cooperato per realizzare una struttura che fosse all'avanguardia e con una precisa vocazione ambientale. Nel corso degli ultimi 40 anni, migliaia di bambine e bambini hanno potuto frequentare una scuola letteralmente immersa nel verde, unica in tutto il circondario. Le insegnanti hanno potuto realizzare numerosissimi progetti dal grande valore educativo, con aule verdi all'aperto, progetti di cura degli orti e dell'ampio frutteto, centinaia di nuove piantumazioni, laboratori di compostaggio, lezioni sulla biodiversità del giardino. Alcuni tra questi progetti sono divenuti un riferimento e l'esperienza concorezzese delle Aule Verdi ha dato vita ad un libro (ad esempio QUI e QUI). Invece di supportare e valorizzare l'importanza di esperienze tanto preziose, l'attuale Amministrazione vorrebbe sacrificarle e realizzare un parcheggio di 3.300 metri quadri, con un costo di oltre 560.000 euro per la città.
Ecco alcune fotografie del parco, tra spazi aperti, orti e percorsi verdi per i bambini, prati che ospitano le iniziative della Protezione Civile e delle associazioni cittadine, centri estivi, attività didattiche con gli asili e le altre scuole del territorio. Clicca sulle immagini per ingrandirle.
1. Preservare e valorizzare il parco, una ricchezza dal grande significato educativo. Il giardino della scuola non è lì per caso, ma è conseguenza di una visione precisa. Negli anni '80, scuola e Amministrazione hanno cooperato per realizzare una struttura che fosse all'avanguardia e con una precisa vocazione ambientale. Nel corso degli ultimi 40 anni, migliaia di bambine e bambini hanno potuto frequentare una scuola letteralmente immersa nel verde, unica in tutto il circondario. Le insegnanti hanno potuto realizzare numerosissimi progetti dal grande valore educativo, con aule verdi all'aperto, progetti di cura degli orti e dell'ampio frutteto, centinaia di nuove piantumazioni, laboratori di compostaggio, lezioni sulla biodiversità del giardino. Alcuni tra questi progetti sono divenuti un riferimento e l'esperienza concorezzese delle Aule Verdi ha dato vita ad un libro (ad esempio QUI e QUI). Invece di supportare e valorizzare l'importanza di esperienze tanto preziose, l'attuale Amministrazione vorrebbe sacrificarle e realizzare un parcheggio di 3.300 metri quadri, con un costo di oltre 560.000 euro per la città.
Ecco alcune fotografie del parco, tra spazi aperti, orti e percorsi verdi per i bambini, prati che ospitano le iniziative della Protezione Civile e delle associazioni cittadine, centri estivi, attività didattiche con gli asili e le altre scuole del territorio. Clicca sulle immagini per ingrandirle.
2. Confermare e ampliare l'Arena, modello di inclusione e apertura al territorio. Le soluzioni progettuali sopra richiamate ricalcano il modello delle vecchie scuole: lunghi corridoi e assenza di saloni capaci di ospitare iniziative educative rivolte a più classi. L'attuale scuola Don Gnocchi è dotata di uno spazio inclusivo e moderno, collocato al centro dell'istituto. L'arena ha raccolto nel tempo tantissime iniziative didattiche ed educative, rappresentazioni teatrali e musicali, mostre, assemblee scolastiche, oltre che incontri con i genitori, spesso aperti a tutta la cittadinanza. L'arena non ha un significato unicamente funzionale, bensì interpreta una precisa vocazione culturale del plesso, apprezzata e riconosciuta in tutto il territorio. L'idea progettuale dell'attuale Amministrazione, con un edificio a ferro di cavallo, eliminerebbe questa preziosa caratteristica (qui sotto qualche foto scattata nell'Arena).
3. Una nuova palestra, più ampia e davvero adeguata. La proposta progettuale dell'Amministrazione prevede una piccola palestra, della stessa dimensione di quella attuale, con meno di 300 metri quadri di spazio fruibile per l'attività motoria (meno di un campo da basket). Al momento, il costo della palestra sarebbe poco più di 1.000.000 di euro. Proponiamo di aggiungere allo stanziamento per la palestra anche il mezzo milione di euro oggi previsto per il parcheggio. Con questo semplice accorgimento, potremmo dotarci di una palestra più grande, meglio utilizzabile dalle società sportive della città.
Ma c'è di più. Vorremmo aule ampie, dotate di lavandino e di tutta la strumentazione oggi utile alla didattica, con un ingresso direttamente sul giardino della scuola. Oltre alle aule, vorremmo fossero predisposti spazi interclasse, con una vocazione laboratoriale sempre più marcata e per una scuola davvero proiettata nel futuro. Vorremmo uno spazio mensa modulabile, che privilegi i piccoli raggruppamenti rispetto alla modalità del "salone unico". Da valutare la possibilità di consumare i pasti direttamente in classe: dall'esperienza del Covid19 abbiamo imparato come molti bambini e molte insegnanti preferiscano questa modalità, più intima e meno stressante, prima di poter accedere agli spazi comuni per il gioco. Vorremmo una scuola dotata di un Centro Socio Educativo, con la possibilità di ospitare un piccolo spazio per la preparazione veloce delle pietanze. Per quel che riguarda le tecniche costruttive, pensiamo all'utilizzo di materiali a basso impatto ambientale ed energetico.
Tre errori del Sindaco e della Giunta
(e le nostre controproposte)
Quando si parla di scuola occorre comprendere le esigenze di bambine, bambini, insegnanti e famiglie. E' sbagliato inseguire "falsi bisogni", che nulla hanno a che fare con l'esperienza educativa. Molte tra le linee progettuali dell'attuale Amministrazione inseguono falsi bisogni: esaminiamole insieme.
1. "Costruire il nuovo plesso interferendo il meno possibile sulla struttura esistente, per permettere il prosieguo delle attività didattiche e velocizzare le tempistiche di cantiere. Sfruttare al meglio l’ampio terreno a disposizione per costruire la nuova scuola in parallelo a quella esistente." In altri termini, l'attuale Amministrazione pensa di far convivere il cantiere con lo svolgimento delle lezioni, nella stessa area. Si tratta di un'idea che non tiene conto del benessere dei bambini e della più elementare esigenza di tranquillità durante il "tempo scuola". L'idea corretta è un'altra: durante il cantiere, bisognerebbe ospitare i bambini nelle aule vuote esistenti altrove (scuola media, Oratorio) ed eventualmente allestire delle strutture temporanee adeguate in un'area alternativa (ad esempio presso il cortile asfaltato della scuola media o il parcheggio di via Aldo Moro, per fare due esempi). I disagi sarebbero di certo inferiori a quelli conseguenti un grande cantiere nelle immediate vicinanze. La nuova scuola andrebbe ricostruita sul sedime di quella attuale, peraltro lontano dal provinciale e preservando il parco.
2. "Realizzare un adeguato spazio adibito a parcheggio pubblico in grado di soddisfare le diverse esigenze. [...] Garantire un agevole accesso veicolare, risolvendo le attuali problematiche di traffico che si verificano negli orari di entrata e uscita dalla scuola." In altri termini, l'attuale Amministrazione pensa di distruggere il parco e realizzare un parcheggio, con l'obiettivo di facilitare l'accesso delle macchine alla scuola. Si tratta di un'idea miope, che mette in secondo piano le esigenze dei bambini e delle bambine, pensando di accontentare i genitori che al mattino trovano difficoltà a parcheggiare. Il tutto predisponendo un'area poco sicura, con il rischio di ospitare le auto in modo ancora più disordinato. L'idea corretta è un'altra: disincentivare l'utilizzo dell'auto fin davanti al cancello della scuola; se non si è intenzionati a chiudere la via, facilitare la "sosta veloce" e non il parcheggio; facilitare il parcheggio nel secondo tratto di via Ozanam, tra l'intersezione con via Pio X e il parco Aldo Moro; favorire esperienze come il Pedibus, molto più piacevoli anche per i bambini.
3. "Necessità di attrezzare un luogo pubblico, esterno dal perimetro recintato della scuola, ad area ludica per bambini e ragazzi." Questa proposta sembra pensata per bilanciare il progetto dell'ampio parcheggio, più che per rispondere ad una reale esigenza del quartiere. L'area è già dotata del Parco Scaccabarozzi, uno spazio verde ampio, cintato, da attrezzare e valorizzare, a pochissimi metri di distanza dalla scuola. Aggiungere un'area giochi a ridosso della strada e delle abitazioni, peraltro servita dall'ampio parcheggio, potrebbe invece produrre nel tempo fenomeni di degrado, anche incentivandone l'uso scorretto nelle ore notturne, come avviene oggi in altre aree della città (via Adda, centro paese).
1. "Costruire il nuovo plesso interferendo il meno possibile sulla struttura esistente, per permettere il prosieguo delle attività didattiche e velocizzare le tempistiche di cantiere. Sfruttare al meglio l’ampio terreno a disposizione per costruire la nuova scuola in parallelo a quella esistente." In altri termini, l'attuale Amministrazione pensa di far convivere il cantiere con lo svolgimento delle lezioni, nella stessa area. Si tratta di un'idea che non tiene conto del benessere dei bambini e della più elementare esigenza di tranquillità durante il "tempo scuola". L'idea corretta è un'altra: durante il cantiere, bisognerebbe ospitare i bambini nelle aule vuote esistenti altrove (scuola media, Oratorio) ed eventualmente allestire delle strutture temporanee adeguate in un'area alternativa (ad esempio presso il cortile asfaltato della scuola media o il parcheggio di via Aldo Moro, per fare due esempi). I disagi sarebbero di certo inferiori a quelli conseguenti un grande cantiere nelle immediate vicinanze. La nuova scuola andrebbe ricostruita sul sedime di quella attuale, peraltro lontano dal provinciale e preservando il parco.
2. "Realizzare un adeguato spazio adibito a parcheggio pubblico in grado di soddisfare le diverse esigenze. [...] Garantire un agevole accesso veicolare, risolvendo le attuali problematiche di traffico che si verificano negli orari di entrata e uscita dalla scuola." In altri termini, l'attuale Amministrazione pensa di distruggere il parco e realizzare un parcheggio, con l'obiettivo di facilitare l'accesso delle macchine alla scuola. Si tratta di un'idea miope, che mette in secondo piano le esigenze dei bambini e delle bambine, pensando di accontentare i genitori che al mattino trovano difficoltà a parcheggiare. Il tutto predisponendo un'area poco sicura, con il rischio di ospitare le auto in modo ancora più disordinato. L'idea corretta è un'altra: disincentivare l'utilizzo dell'auto fin davanti al cancello della scuola; se non si è intenzionati a chiudere la via, facilitare la "sosta veloce" e non il parcheggio; facilitare il parcheggio nel secondo tratto di via Ozanam, tra l'intersezione con via Pio X e il parco Aldo Moro; favorire esperienze come il Pedibus, molto più piacevoli anche per i bambini.
3. "Necessità di attrezzare un luogo pubblico, esterno dal perimetro recintato della scuola, ad area ludica per bambini e ragazzi." Questa proposta sembra pensata per bilanciare il progetto dell'ampio parcheggio, più che per rispondere ad una reale esigenza del quartiere. L'area è già dotata del Parco Scaccabarozzi, uno spazio verde ampio, cintato, da attrezzare e valorizzare, a pochissimi metri di distanza dalla scuola. Aggiungere un'area giochi a ridosso della strada e delle abitazioni, peraltro servita dall'ampio parcheggio, potrebbe invece produrre nel tempo fenomeni di degrado, anche incentivandone l'uso scorretto nelle ore notturne, come avviene oggi in altre aree della città (via Adda, centro paese).
A che punto siamo?
Con la determina n° 414 del 3.08.2021 (QUI) e per un costo di quasi 120.000 euro, l'Amministrazione ha affidato allo studio J+S la predisposizione di un progetto di fattibilità tecnico-economica a fronte delle linee progettuali già acquisite. Insieme a Vivi Concorezzo e al Partito Democratico di Concorezzo, abbiamo chiesto e ottenuto l'istituzione di un Tavolo Tecnico, con l'obiettivo di seguire tutti i prossimi step progettuali.
Ci impegniamo a portare avanti le proposte sopra presentate, affinché Concorezzo possa dotarsi di una scuola commisurata ai veri bisogni. Ci muoveremo con pragmatismo e disciplina, entrando nel dettaglio di tutti gli aspetti progettuali. Anche per questo, abbiamo organizzato numerosi incontri con associazioni, genitori, insegnanti e progettisti esperti, incontrando tante persone sensibili e pronte a collaborare. Faremo del nostro meglio affinché l'attuale Amministrazione rinunci alle linee progettuali acquisite.
Resta aperto un punto importante. La sede di via Ozanam è solo uno tra i plessi del nostro istituto comprensivo e occorrerà elaborare un punto di vista complessivo, rivolto al futuro. Quali sono i progetti futuri per il plesso di via Marconi, tenuto conto dei problemi e dei limiti della struttura a fronte di insegnanti e genitori ugualmente attenti e motivati nel prendersi cura dell'esperienza educativa dei più piccoli? Anche su questo punto non mancheremo di dare il nostro contributo, condividendo via via i risultati del nostro lavoro.
L'immagine qui sotto ricostruisce gli step progettuali percorsi fino ad oggi. Cliccando QUI accederai invece alla sezione del nostro Blog interamente dedicata al tema, con tutti gli aggiornamenti del caso, giorno per giorno.
Ci impegniamo a portare avanti le proposte sopra presentate, affinché Concorezzo possa dotarsi di una scuola commisurata ai veri bisogni. Ci muoveremo con pragmatismo e disciplina, entrando nel dettaglio di tutti gli aspetti progettuali. Anche per questo, abbiamo organizzato numerosi incontri con associazioni, genitori, insegnanti e progettisti esperti, incontrando tante persone sensibili e pronte a collaborare. Faremo del nostro meglio affinché l'attuale Amministrazione rinunci alle linee progettuali acquisite.
Resta aperto un punto importante. La sede di via Ozanam è solo uno tra i plessi del nostro istituto comprensivo e occorrerà elaborare un punto di vista complessivo, rivolto al futuro. Quali sono i progetti futuri per il plesso di via Marconi, tenuto conto dei problemi e dei limiti della struttura a fronte di insegnanti e genitori ugualmente attenti e motivati nel prendersi cura dell'esperienza educativa dei più piccoli? Anche su questo punto non mancheremo di dare il nostro contributo, condividendo via via i risultati del nostro lavoro.
L'immagine qui sotto ricostruisce gli step progettuali percorsi fino ad oggi. Cliccando QUI accederai invece alla sezione del nostro Blog interamente dedicata al tema, con tutti gli aggiornamenti del caso, giorno per giorno.
L'attuale Amministrazione provi ad imparare da una storia importante
Vogliamo raccontarvi una storia lunga quarant'anni, con protagonisti che hanno lavorato all'unisono per fare della scuola di via Ozanam un punto di forza della nostra comunità. Dedicateci qualche minuto.
A partire dai primissimi anni '80 la sindaca Matilde Grassi raccolse l'eredità del sindaco Lino Brambilla, plasmando una scuola all'avanguardia e pensata con un obiettivo molto chiaro: avere nel grande parco il suo più visibile punto di forza. La visione originaria non tardò a consolidarsi già negli anni seguenti, con il mandato di Alberto Brambilla e il contributo positivo degli amministratori successivi, a prescindere dal colore politico di appartenenza.
Quando venne costruita la Caserma dei Carabinieri su una parte del giardino scolastico originario, l'Amministrazione di Alberto Bernareggi decise di cedere due nuove aree verdi alla scuola come compensazione, finendo con l'allargare ulteriormente la metratura complessiva del parco. Con Antonio Lissoni, prese vita il progetto delle "Aule Verdi", diventato un modello di riferimento per l'educazione ambientale in tutta Italia. Ci furono finanziamenti significativi per investire sulla vocazione ecologica dell'istituto, con laboratori e sperimentazioni didattiche che hanno lasciato il segno. Durante il mandato di Riccardo Borgonovo, non è mai stata avanzata l'ipotesi di sfruttare gli spazi verdi del parco scolastico per finalità diverse da quelle educative, nonostante non mancassero già allora alcuni interessi orientati altrimenti.
Un primo risultato di questa continuità è sotto gli occhi di tutti. Tanti bambini hanno negli anni potuto condividere un'esperienza educativa quasi mai garantita altrove, con un parco straordinario che ne ha accompagnato la crescita, stimolato la sensibilità e arricchito i ricordi. Il tutto grazie al lavoro di insegnanti appassionate e una dirigenza determinata nel valorizzare un patrimonio di grande valore. Un patrimonio di tutti e un polmone per il quartiere.
Cerchiamo di guardare da vicino alcuni dettagli. Non è un caso che l'edificio di oggi sia collocato ai margini del giardino, in modo compatto, con un accesso diretto su via Ozanam e molto distante dalla strada provinciale. Non è un caso siano stati piantati negli anni centinaia di alberi, piante da frutto, con un noccioleto nel cuore del giardino, alternando prati per il gioco, spazi pendenti e aree boschive, per ospitare esperienze educative ricche e diversificate. Non è un caso che la scuola Don Gnocchi sia diventata negli anni un riferimento per tutto il territorio, ospitando tante iniziative che avevano nel parco una condizione imprescindibile.
Eppure il Sindaco e la Giunta di oggi insistono. Dinanzi a questa storia, inseguono linee progettuali approssimative, grossolane, pensando il parco come uno spazio per poterci fare altro. Il tutto compromettendo i frutti di un lavoro lungo nel tempo e animato da una visione lungimirante e che abbiamo il dovere di riconoscere.
Ecco alcuni cardini del progetto pensato dall'attuale Amministrazione. Spostare l'edificio scolastico al centro del parco, abbattendo larga parte degli alberi oggi esistenti e dividendo in aree più piccole il giardino. Realizzare un'ampia area parcheggio sul fianco della scuola, sacrificando altro verde della scuola a beneficio di una piazza asfaltata di oltre 3000 mq. Adoperare lo spazio che verrebbe lasciato libero dal plesso attuale per una piazzuola e un'area per la sosta veloce. In queste linee progettuali non c'è nulla che tenga conto di una storia dal segno completamente diverso e che abbiamo provato a raccontarvi, con tutti i suoi successi.
E' una soluzione seria e ben pensata quella dell'attuale Amministrazione? Si può davvero credere che abbia qualcosa a che vedere con le esigenze dei bambini? Per quale ragione l'Amministrazione insiste a perseguirla? I fondi in arrivo dal Governo ci consegnano un'occasione irripetibile e faremo del nostro meglio affinché chi oggi amministra colga questa opportunità come si deve. Non ci accontenteremo di soluzioni al ribasso e, proprio per questo, restiamo a disposizione per valutare e raccogliere tutti gli spunti che ci vorrete dare.