Una storia per conoscere e comprendere il nostro territorio,
per sostenere le ragioni del lavoro e degli investimenti a beneficio di un'intera comunità.
per sostenere le ragioni del lavoro e degli investimenti a beneficio di un'intera comunità.
Cosa sta succedendo al colosso dei semiconduttori?
ST Microelectronics è una delle realtà produttive più importanti e strategiche del nostro Paese. Si tratta di un player capace di competere a livello globale, sostenuto da una forza lavoro numerosa, qualificata e altamente specializzata. Presso il solo sito di Agrate Brianza sono occupati oltre 5.300 lavoratori (quasi 3000 nella produzione), oggi preoccupati per il loro futuro.
In occasione della presentazione del Piano Industriale del triennio 2025-2027, ST Microelectronics si è soffermata sulle criticità che stanno interessando il settore. Hanno pesato: le tensioni globali che vedono nei semiconduttori un settore strategico e rilevantissimo; le politiche attivate dai singoli paesi, anche in materia di sovvenzioni e aiuti di stato; la lettura scorretta da parte del management dell'azienda, tanto sul piano delle previsioni di mercato, quanto sulla centralità degli investimenti in materia di innovazione.
A fronte di un fatturato previsto a 20 miliardi nel 2027, il 2024 si è chiuso a 13 miliardi, oltre 4 miliardi in meno rispetto al 2023. Da qui il riferimento alla necessità di un piano di ridimensionamento dell'occupazione. Il piano di esuberi potrebbe coinvolgere fino a 1500 lavoratori ad Agrate, con una controparte significativa anche in materia di investimenti.
In occasione della presentazione del Piano Industriale del triennio 2025-2027, ST Microelectronics si è soffermata sulle criticità che stanno interessando il settore. Hanno pesato: le tensioni globali che vedono nei semiconduttori un settore strategico e rilevantissimo; le politiche attivate dai singoli paesi, anche in materia di sovvenzioni e aiuti di stato; la lettura scorretta da parte del management dell'azienda, tanto sul piano delle previsioni di mercato, quanto sulla centralità degli investimenti in materia di innovazione.
A fronte di un fatturato previsto a 20 miliardi nel 2027, il 2024 si è chiuso a 13 miliardi, oltre 4 miliardi in meno rispetto al 2023. Da qui il riferimento alla necessità di un piano di ridimensionamento dell'occupazione. Il piano di esuberi potrebbe coinvolgere fino a 1500 lavoratori ad Agrate, con una controparte significativa anche in materia di investimenti.
La contrazione dell'occupazione potrebbe comportare nel medio e nel lungo periodo - un ridimensionamento in termini di competitività e centralità del sito agratese, oggi strategico in materia di ricerca tecnologica e di prodotto per applicazioni analogiche, digitali e smart power, con laboratori di qualità e affidabilità, una linea pilota per assemblaggio, gruppi di ricerca per il testing e l’assemblaggio, oltre che sede della fabbrica Agrate 300.
Tale ridimensionamento deve essere letto considerando il quadro complessivo degli stabilimenti ST a livello globale, laddove assistiamo ad un maggiore impegno lato investimenti sui siti francesi, oltre che con gli obiettivi del programma "China for China", che prevede di rafforzare la produzione e sviluppo in Cina, puntando a conquistare oltre il 30% di quota di mercato nella regione per i prodotti in carburo di silicio (oggi intorno al 14%).
L'ecosistema ST per tutto il territorio
La rilevanza strategica del sito agratese risiede anche nell'ecosistema di lavoro, ricerca e innovazione costruito in sinergia con numerose realtà del territorio. Si stima che l'indotto occupazionale sulla Provincia di Monza e Brianza sia in rapporto 1 a 1. In altri termini, per ogni lavoratore ST ad Agrate ci sarebbe un lavoratore nell'indotto sul territorio. Stiamo dunque parlando di un sistema che coinvolge quasi 11.000 lavoratori nella Provincia.
L'alto livello di specializzazione caratteristico del sito industriale ha consentito di costruire collaborazioni fondamentali con il sistema universitario (Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Università Bicocca, Università Cattolica, Università degli Studi di Pavia e altre ancora), oltre che con il sistema di ricerca pubblica (si pensi al CNR - Consiglio Nazionale delle ricerche) e privata. I progetti orientati alla ricerca e all'alta tecnologia di ST hanno raccolto e raccolgono finanziamenti significativi regionali, nazionali e comunitari.
In altri termini, stiamo parlando di uno dei siti più importanti di tutta la Lombardia e che negli anni ha prodotto benessere e innovazione a beneficio del nostro territorio.
L'alto livello di specializzazione caratteristico del sito industriale ha consentito di costruire collaborazioni fondamentali con il sistema universitario (Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Università Bicocca, Università Cattolica, Università degli Studi di Pavia e altre ancora), oltre che con il sistema di ricerca pubblica (si pensi al CNR - Consiglio Nazionale delle ricerche) e privata. I progetti orientati alla ricerca e all'alta tecnologia di ST hanno raccolto e raccolgono finanziamenti significativi regionali, nazionali e comunitari.
In altri termini, stiamo parlando di uno dei siti più importanti di tutta la Lombardia e che negli anni ha prodotto benessere e innovazione a beneficio del nostro territorio.
L'azionariato e il ruolo centrale della politica
ST Microelectronics è quotata in borsa e presenta una compagine azionaria che colloca il Governo Italiano in una posizione rilevantissima. Occorre ricordare che il Governo - attraverso la sua partecipazione al 50% in STMicroelectronics Holding N.V. alla pari con il Governo Francese - esercita un'influenza determinante sulla governance dell'azienda.
ST Microelectronics Holding N.V. detiene a sua volta il 27,5% delle azioni, rendendo il Governo Italiano e il Governo Francese i maggiori azionisti. Proprio per questo, il fiorire del sito agratese e del sistema italiano è stato garantito nel tempo anche grazie ad una politica che ha tenuto in equilibrio gli interessi dei due principali azionisti di riferimento, Italia e Francia.
Oggi questo equilibrio sembra essersi incrinato a beneficio della controparte francese.
ST Microelectronics Holding N.V. detiene a sua volta il 27,5% delle azioni, rendendo il Governo Italiano e il Governo Francese i maggiori azionisti. Proprio per questo, il fiorire del sito agratese e del sistema italiano è stato garantito nel tempo anche grazie ad una politica che ha tenuto in equilibrio gli interessi dei due principali azionisti di riferimento, Italia e Francia.
Oggi questo equilibrio sembra essersi incrinato a beneficio della controparte francese.
Il territorio si mobilita
Il Sindaco di Agrate Brianza Simone Sironi ha chiamato in assemblea cittadini, lavoratori, forze sindacali, rappresentanti delle istituzioni. Abbiamo risposto in tanti: in una sala gremita, il 13 giugno 2024 le parti sociali hanno potuto condividere le proprie preoccupazioni, alla presenza di rappresentanti politici nazionali, regionali e provinciali. Presenti i sindaci e le amministrazioni dei comuni del Vimercatese.
A valle di questa iniziativa - il 23 giugno 2025 - 23 sindaci del territorio hanno condiviso un'azione trasversale, inviando una lettera al Ministro dell'Economia Giorgetti, affinché possa chiarire in una sede istituzionale la situazione, attivando tutti gli strumenti necessari ad una revisione sostanziale del piano industriale, affinché venga riaffermata la centralità del sito agratese per la Lombardia.
Di seguito sono disponibili il testo della lettera e un servizio televisivo curato da Unica TV.
Hanno sottoscritto i sindaci di: Agrate Brianza, Vimercate, Bellusco, Usmate Velate, Carnate, Ornago, Cavenago, Sulbiate, Bernareggio, Carugate, Busnago, Lesmo, Bussero, Cornate d'Adda, Gorgonzola, Burago di Molgora Gessate, Vimodrone, Basiano, Ronco Briantino, Triuggio, Pessano con Bornago, Cambiago.
Non solo ST. Cosa sta succedendo in Brianza?
Da alcuni anni si assiste ad una tendenza preoccupante a proposito dello stato di salute del nostro sistema produttivo, come fotografano i dati resi disponibili dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, oltre che a fronte delle preoccupazioni condivise dalle rappresentanze sindacali, viste le crisi aziendali conclamate e quelle all'orizzonte (ST, Candy, Peg Perego ecc...).
Sul piano dell'occupazione, è istruttivo il rapporto recentemente pubblicato dal Centro Studi di Assolombarda. Nella Provincia di Monza e della Brianza si registra un calo dell'occupazione (-0,5%), in peggioramento anche nel 2025 (-0,7%), con difficoltà particolari per il settore manifatturiero. In passato abbiamo assistito al progressivo smantellamento di settori importanti del sistema Brianza, con particolare riferimento a quelle aziende che avevano reso il Vimercatese la Silicon Valley Lombarda.
Sorprende che nonostante il calo del valore aggiunto dell’industria regionale nel 2024 (-2,2%) - che proseguirà anche nel 2025 - Regione Lombardia decida di concentrare sforzi e risorse su comparti che poco hanno a che fare con questa decisiva componente del progresso economico.
Sul piano dell'occupazione, è istruttivo il rapporto recentemente pubblicato dal Centro Studi di Assolombarda. Nella Provincia di Monza e della Brianza si registra un calo dell'occupazione (-0,5%), in peggioramento anche nel 2025 (-0,7%), con difficoltà particolari per il settore manifatturiero. In passato abbiamo assistito al progressivo smantellamento di settori importanti del sistema Brianza, con particolare riferimento a quelle aziende che avevano reso il Vimercatese la Silicon Valley Lombarda.
Sorprende che nonostante il calo del valore aggiunto dell’industria regionale nel 2024 (-2,2%) - che proseguirà anche nel 2025 - Regione Lombardia decida di concentrare sforzi e risorse su comparti che poco hanno a che fare con questa decisiva componente del progresso economico.
Il nostro impegno
Quello che pare mancare è una strategia di territorio, a livello provinciale e a livello regionale. Per questo, siamo determinati a dare il nostro contributo affinché possa emergere una visione seria e articolata circa il futuro del nostro territorio.
Coerentemente con questi obiettivi, abbiamo promosso una mozione consiliare anche a Concorezzo. Il testo è stato approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale.
- Sul caso ST siamo al fianco delle Amministrazioni Comunali che hanno chiesto di rivedere in modo sostanziale il Piano Industriale, con l'obiettivo di tutelare i livelli occupazionali e rafforzare gli investimenti;
- più in generale, faremo la nostra parte per informare con oggettività e trasparenza i cittadini a proposito delle principali crisi industriali, oltre che delle responsabilità della politica in tal senso;
- organizzeremo momenti di incontro e di confronto con i lavoratori e le parti sociali, anche per approfondire le direttrici più strategiche in materia di industria, formazione e lavoro;
- seguiremo le crisi aziendali sui tavoli istituzionali, con i singoli comuni e presso la Provincia di Monza e Brianza.
Coerentemente con questi obiettivi, abbiamo promosso una mozione consiliare anche a Concorezzo. Il testo è stato approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale.