Comprano per 3,7 milioni
Abbandonano per anni
Ora vogliono rivendere a 1 milione
Nel 2011 l’Amministrazione Borgonovo, con Mauro Capitanio vicesindaco, acquisisce l’Oratorio Femminile di via Libertà dalla Parrocchia per 3,7 milioni di euro, cedendo in cambio Villa Teruzzi. L’obiettivo era ambizioso: realizzare una nuova struttura per trasferirvi il servizio di RSA, allora ospitato proprio in Villa Teruzzi.
Ma una volta conclusa l’operazione immobiliare, il progetto si rivela irrealizzabile. L’ex Oratorio viene abbandonato per oltre 13 anni. Nel dicembre 2024, l’immobile (escluse alcune porzioni, di cui parleremo più avanti) viene messo all’asta per appena 1,4 milioni di euro. Nessuno si presenta e si annuncia ora un ulteriore ribasso del prezzo di vendita fino al 20%.
Nel frattempo, il Comune ha continuato a pagare l’affitto alla Parrocchia per utilizzare Villa Teruzzi come RSA. Ad oggi sono stati versati quasi 400 mila euro, cifra che arriverà a 600 mila euro entro il 2027. A queste somme si aggiungono le spese di registrazione dei contratti, manutenzione ordinaria e straordinaria, adeguamenti, custodia e utenze, tutte a carico del Comune.
Un esempio di prolungata mala gestione - che grava pesantemente sulle casse comunali e sui cittadini - di cui vi racconteremo ogni dettaglio, riportando sempre fonti e documenti ufficiali.
Ma una volta conclusa l’operazione immobiliare, il progetto si rivela irrealizzabile. L’ex Oratorio viene abbandonato per oltre 13 anni. Nel dicembre 2024, l’immobile (escluse alcune porzioni, di cui parleremo più avanti) viene messo all’asta per appena 1,4 milioni di euro. Nessuno si presenta e si annuncia ora un ulteriore ribasso del prezzo di vendita fino al 20%.
Nel frattempo, il Comune ha continuato a pagare l’affitto alla Parrocchia per utilizzare Villa Teruzzi come RSA. Ad oggi sono stati versati quasi 400 mila euro, cifra che arriverà a 600 mila euro entro il 2027. A queste somme si aggiungono le spese di registrazione dei contratti, manutenzione ordinaria e straordinaria, adeguamenti, custodia e utenze, tutte a carico del Comune.
Un esempio di prolungata mala gestione - che grava pesantemente sulle casse comunali e sui cittadini - di cui vi racconteremo ogni dettaglio, riportando sempre fonti e documenti ufficiali.
2011 - Lo scambio
Da un lato Villa Teruzzi, edificio storico di proprietà del Comune. Dall'altro l'ex Oratorio Femminile di via Libertà, di proprietà della Parrocchia. Con la Delibera n. 67 del 20.12.2011, l'Amministrazione Borgonovo decide di operare lo scambio. Villa Teruzzi viene valutata per 4.1 milioni. L'ex Oratorio viene valutato per 3,7 milioni. Ecco come appariva (e come appare ancora) Villa Teruzzi.
Già all’epoca, l’edificio ospitava la Residenza Sanitaria Assistenziale, situata in una storica villa di delizia nel cuore del paese, accanto all’Oratorio Maschile. Un contesto di grande pregio architettonico, ma non privo di criticità.
Come evidenziato nella Delibera n. 67 del 20 dicembre 2011, Villa Teruzzi presentava limiti significativi: problemi legati alla prevenzione incendi, caratteristiche edilizie inadeguate e l’impossibilità di supportare il previsto aumento del numero di posti dell’RSA. Questi ostacoli aprirono la strada a decisioni destinate a gravare profondamente sulla nostra cittadina.
Proprio a fronte di queste problematiche, l’Amministrazione decide di acquisire l’ex Oratorio Femminile, pianificando la realizzazione della nuova RSA entro il 2014. Ma oggi, a dieci anni di distanza dalla scadenza prevista, il Comune non ha ancora costruito il nuovo edificio.
Nel frattempo, l’ex Oratorio Femminile è ridotto a poco più di un rudere nel cuore del paese.
Queste fotografie documentano lo stato di incuria e degrado di un immobile comunale che, già nel 2011, era abbandonato e pericolante, come confermano le perizie ufficiali. Oggi, la situazione è ulteriormente peggiorata: il pavimento è sul punto di cedere in più punti e il tetto, le cui tegole rischiano di cadere sui passanti di via Libertà, è trattenuto solo da una rete di sostegno temporanea.
In passato, le valutazioni sugli immobili hanno sollevato non poche perplessità. Per ora, lasciamo al lettore il compito di giudicare, basandosi sui fatti e sulle immagini che seguono.
Come evidenziato nella Delibera n. 67 del 20 dicembre 2011, Villa Teruzzi presentava limiti significativi: problemi legati alla prevenzione incendi, caratteristiche edilizie inadeguate e l’impossibilità di supportare il previsto aumento del numero di posti dell’RSA. Questi ostacoli aprirono la strada a decisioni destinate a gravare profondamente sulla nostra cittadina.
Proprio a fronte di queste problematiche, l’Amministrazione decide di acquisire l’ex Oratorio Femminile, pianificando la realizzazione della nuova RSA entro il 2014. Ma oggi, a dieci anni di distanza dalla scadenza prevista, il Comune non ha ancora costruito il nuovo edificio.
Nel frattempo, l’ex Oratorio Femminile è ridotto a poco più di un rudere nel cuore del paese.
Queste fotografie documentano lo stato di incuria e degrado di un immobile comunale che, già nel 2011, era abbandonato e pericolante, come confermano le perizie ufficiali. Oggi, la situazione è ulteriormente peggiorata: il pavimento è sul punto di cedere in più punti e il tetto, le cui tegole rischiano di cadere sui passanti di via Libertà, è trattenuto solo da una rete di sostegno temporanea.
In passato, le valutazioni sugli immobili hanno sollevato non poche perplessità. Per ora, lasciamo al lettore il compito di giudicare, basandosi sui fatti e sulle immagini che seguono.
2014 - Il Comune dovrà pagare l'affitto per un immobile che era suo
Totale: 400.000 euro al 2024, 580.000 al 2027
(escluse le spese notarili)
Il contratto di permuta dava al Comune tempo fino al 2014 per la realizzazione della nuova RSA. Fino ad allora, la Parrocchia avrebbe concesso gratuitamente l'uso di Villa Teruzzi. Nel 2014 nulla è stato iniziato. La Parrocchia propone allora di stipulare un nuovo accordo: fino al 2017 l'uso sarà ancora gratuito. Arrivati a scadenza, l'Amministrazione approva con la con delibera n.26 del 10 aprile 2017 la stipula di un contratto d'uso a titolo oneroso per Villa Teruzzi. Il Comune inizia quindi a pagare un affitto per l'immobile che era di sua proprietà fino a pochi anni prima. Ecco il valore crescente del canone, anno per anno:
Solo fino al 2022, un affitto di 216.000 euro, coperto con i soldi dei contribuenti. Una cifra che è però destinata ad aumentare in modo significativo. Con la Delibera n. 73 del 2022, l'Amministrazione approva un nuovo canone a fronte della mancata realizzazione della nuova RSA. Ancora una crescita:
Nel 2027 l'Amministrazione Comunale avrà quindi versato complessivi 578.000 euro, per un immobile che era di sua proprietà. Un danno economico significativo, coperto con risorse versate dai contribuenti concorezzesi. A questi 578.000 euro vanno aggiunte le spese notarili per ciascuno degli accordi di locazione, ad oggi difficilmente quantificabili. A titolo d'esempio, l'atto notarile del solo contratto del 2022 è costato ai cittadini quasi 27.000 euro.
- per il 2018, 36.000 euro
- per il 2019, 40.000 euro
- per il 2020, 44.000 euro
- per il 2021, 46.000 euro
- per il 2022, 50.000 euro
Solo fino al 2022, un affitto di 216.000 euro, coperto con i soldi dei contribuenti. Una cifra che è però destinata ad aumentare in modo significativo. Con la Delibera n. 73 del 2022, l'Amministrazione approva un nuovo canone a fronte della mancata realizzazione della nuova RSA. Ancora una crescita:
- per il 2023, 50.000 euro
- per il 2024, 54.000 euro
- per il 2025, 58.000 euro
- per il 2026, 62.000 euro
- per il 2027, 66.000 euro
Nel 2027 l'Amministrazione Comunale avrà quindi versato complessivi 578.000 euro, per un immobile che era di sua proprietà. Un danno economico significativo, coperto con risorse versate dai contribuenti concorezzesi. A questi 578.000 euro vanno aggiunte le spese notarili per ciascuno degli accordi di locazione, ad oggi difficilmente quantificabili. A titolo d'esempio, l'atto notarile del solo contratto del 2022 è costato ai cittadini quasi 27.000 euro.
2017 - Il passo indietro sulla RSA
Dopo aver acquisito l'ex Oratorio Femminile, l'Amministrazione Comunale tenta diverse strade. Tutte fallimentari. In breve:
Con l'inizio del 2018, il Comune di Concorezzo è al palo. Ha acquisito un immobile per 3.7 milioni. Ha investito ingenti risorse economiche e di personale. L'RSA è però lontana e comincia il pagamento dell'affitto. Che fare? Le elezioni sono imminenti.
- Il 29.04.2014 il Comune esplora una prima opzione, iniziando con la valutazione di un project financing presentato dalla cooperativa Coopselios. Questa opzione rimane sul tavolo dell'Amministrazione per 3 anni, aggiornata più volte e mai attivata. Con la delibera n. 1 del 2017, la Giunta Comunale la dichiara infine decaduta.
- Sempre nel 2017, l'Amministrazione esplora una nuova possibilità con la società Italiana Costruzioni di Roma e della Na.Gest. Global Service di Roma. Anche questa opzione non decolla e il procedimento viene infine chiuso senza nulla di fatto.
Con l'inizio del 2018, il Comune di Concorezzo è al palo. Ha acquisito un immobile per 3.7 milioni. Ha investito ingenti risorse economiche e di personale. L'RSA è però lontana e comincia il pagamento dell'affitto. Che fare? Le elezioni sono imminenti.
2019 - Il cambio di programma
Durante la campagna elettorale del 2019, i partiti di maggioranza promettono la realizzazione di una nuova RSA in tempi record, cercando di coprire l’immobilismo degli anni precedenti. Quello stesso anno, il leghista Mauro Capitanio - uno dei protagonisti delle scelte del 2011 - viene eletto sindaco.
Tuttavia, senza mai averlo menzionato durante le elezioni né inserito nel programma, il neo sindaco (già vicesindaco negli anni precedenti) annuncia un cambio di piano: l’RSA non si farà più nell’area dell’ex Oratorio, ma in via Kennedy. La Giunta, intervenendo in Consiglio Comunale, assicura che l’operazione sarà conclusa in un paio d’anni. Oggi, a distanza di 5 anni, nessun passo concreto è stato compiuto.
Come abbiamo documentato, l’obiettivo dell’Amministrazione appare un altro: spostare la previsione dell’RSA in via Kennedy per giustificare un nuovo processo di cementificazione, con la costruzione di nuove palazzine. Un resoconto dettagliato di questa vicenda è disponibile sulla pagina del nostro sito interamente dedicata all'argomento: QUI.
Tuttavia, senza mai averlo menzionato durante le elezioni né inserito nel programma, il neo sindaco (già vicesindaco negli anni precedenti) annuncia un cambio di piano: l’RSA non si farà più nell’area dell’ex Oratorio, ma in via Kennedy. La Giunta, intervenendo in Consiglio Comunale, assicura che l’operazione sarà conclusa in un paio d’anni. Oggi, a distanza di 5 anni, nessun passo concreto è stato compiuto.
Come abbiamo documentato, l’obiettivo dell’Amministrazione appare un altro: spostare la previsione dell’RSA in via Kennedy per giustificare un nuovo processo di cementificazione, con la costruzione di nuove palazzine. Un resoconto dettagliato di questa vicenda è disponibile sulla pagina del nostro sito interamente dedicata all'argomento: QUI.
2021 - Prende forma la svendita
Nel 2021 l'Amministrazione si appresta ad attivare il percorso di svendita. Con la Delibera n. 49 del 2021, l'attuale Amministrazione approva un nuovo Piano delle Alienazioni: viene modificata la destinazione dell’Ex Oratorio Femminile e viene autorizzata la possibilità di vendita.
Un provvedimento controverso, con una giustificazione curiosa. L'assessore al Bilancio afferma in Aula Consiliare che non c'è intenzione di vendere: l'inserimento nel Piano delle Alienazioni serve a garantire la copertura finanziaria della nuova scuola in via Ozanam. Un espediente tecnico per poter procedere con la progettazione. Così sostengono.
Il Comune si dota a questo punto di una nuova perizia. Viene individuata l'area da alienare, quella delimitata in rosso. Con la Delibera n. 49 del 2021 si acquisisce la prima valutazione: 1.2 milioni circa. Con un aggiornamento nel 2024 - si veda la Determina n. 545 del 2024 - l'area viene infine valutata a circa 1.4 milioni di euro.
Un provvedimento controverso, con una giustificazione curiosa. L'assessore al Bilancio afferma in Aula Consiliare che non c'è intenzione di vendere: l'inserimento nel Piano delle Alienazioni serve a garantire la copertura finanziaria della nuova scuola in via Ozanam. Un espediente tecnico per poter procedere con la progettazione. Così sostengono.
Il Comune si dota a questo punto di una nuova perizia. Viene individuata l'area da alienare, quella delimitata in rosso. Con la Delibera n. 49 del 2021 si acquisisce la prima valutazione: 1.2 milioni circa. Con un aggiornamento nel 2024 - si veda la Determina n. 545 del 2024 - l'area viene infine valutata a circa 1.4 milioni di euro.
Dobbiamo ora soffermarci su un punto sottile. L'area in blu viene esclusa dalla vendita e non viene valutata. Una scelta che appare come un espediente per evitare di permettere un confronto diretto tra la perizia del 2011 e quella del 2024. Questo confronto avrebbe reso evidente, agli occhi di tutti i cittadini, la grave perdita patrimoniale subita dal Comune a causa di una gestione disattenta e inadeguata delle risorse pubbliche.
Anche senza una valutazione ufficiale, confrontando con attenzione le perizie disponibili, si può dedurre che il valore della cosiddetta Casa delle Vergini (il fabbricato nell’area blu) sia inferiore a un terzo dell’area oggi in vendita. Probabilmente si tratta di meno di un quarto, considerando la svalutazione causata dal frazionamento dell’intero comparto.
Anche senza una valutazione ufficiale, confrontando con attenzione le perizie disponibili, si può dedurre che il valore della cosiddetta Casa delle Vergini (il fabbricato nell’area blu) sia inferiore a un terzo dell’area oggi in vendita. Probabilmente si tratta di meno di un quarto, considerando la svalutazione causata dal frazionamento dell’intero comparto.
2024 - La nostra mozione per fermare la vendita e inserire nuovi servizi sociosanitari nell'area
A fronte delle gravi criticità emerse - con una significativa perdita patrimoniale ed economica per il Comune - abbiamo depositato una mozione nel novembre del 2024. Una mozione ideata e condivisa da tutti i gruppi di minoranza, pensata per fermare la svendita dell'area e attivare un percorso di insediamento di nuovi servizi sociosanitari e assistenziali.
La recente chiusura della Guardia Medica a Concorezzo (anche a fronte dell'inadeguatezza degli spazi messi a disposizione dal Comune), la difficoltà a garantire un adeguata copertura dei medici di base, oltre che l'assenza di una progettazione per una Casa della Comunità, ci hanno portato a concludere che l'ex Oratorio avrebbe dovuto rispondere a queste esigenze.
La mozione - scaricabile di seguito - è stata respinta. Una nuova prova di incompetenza e mancanza di visione a proposito dei reali bisogni della nostra comunità.
La recente chiusura della Guardia Medica a Concorezzo (anche a fronte dell'inadeguatezza degli spazi messi a disposizione dal Comune), la difficoltà a garantire un adeguata copertura dei medici di base, oltre che l'assenza di una progettazione per una Casa della Comunità, ci hanno portato a concludere che l'ex Oratorio avrebbe dovuto rispondere a queste esigenze.
La mozione - scaricabile di seguito - è stata respinta. Una nuova prova di incompetenza e mancanza di visione a proposito dei reali bisogni della nostra comunità.
2025 - Asta deserta e ulteriore svalutazione
Si aggrava la perdita patrimoniale
Siamo finalmente arrivati al gennaio 2025. L'Amministrazione non pubblica alcuna informazione sull'asta chiusa a fine dicembre. Da una nostra richiesta ufficiale agli uffici comunali emerge che l'asta è andata deserta. Come dispone il Regolamento per le Alienazioni degli Immobili, l'Amministrazione potrà ora indire una nuova asta con un deprezzamento al 10% e al 20%. Pubblichiamo il Regolamento, si vada all'art. 10.
Con un deprezzo del 20% e ammesso che questo sia l'effettivo punto di caduta (potrebbe andare peggio), l'ex Oratorio Femminile sarebbe venduto a poco più di un milione di euro. Ecco allora quale sarebbe, per punti, la conclusione della gestione dell'Amministrazione:
- Ceduto la Villa Teruzzi, un immobile storico e di pregio nel centro del paese.
- Acquisito per 3,7 milioni l'ex Oratorio, rivenduto con una perdita patrimoniale di oltre 2 milioni.
- Pagato un canone di affitto per un'immobile fino a poco prima comunale, con una perdita economica di almeno ulteriori 600 mila euro (escluse tutte le spese approntate per la registrazione dei contratti, per l'elaborazione delle perizie e degli studi di fattibilità).
- Nessuna RSA, nonostante le esigenze rilevate già nel lontano 2011.
- Avvio di una nuova operazione speculativa - in via Libertà e via Kennedy - con sicuro beneficio per i costruttori.
Al nostro lettore tutte le valutazioni del caso. Non finisce qui e lavoreremo con determinazione affinché tutte le responsabilità siano accertate e riconosciute, continuando a sensibilizzare e informare la cittadinanza.